domenica 7 giugno 2015

LETTERA DI PADRE JOSE' ARCESIO DALLA COLOMBIA (“Tutto quello che farete a uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me”, dice il Signore.)

Saluti da P.ArcesioVilla de Leyva, 22 maggio 2015

Carissimi fratelli e amici tutti.
Da un angolo di paradiso, situato in Colombia, vi saluto. Questo angolo di paradiso è la Città di Dio dove vivo e dove il Signore ha ispirato la creazione della Fondazione Santa Teresa d’Avila, dalla quale dipendono le 14 città che il Signore Dio ci ha donato.
Qui a Villa de Leyva, abbiamo una bella comunità composta da tre frati carmelitani, dalle Sorelle del Carmelo Apostolico di Nostra Signora di Betlemme, di origine francese, il gruppo carmelitano di Laici di San José, nato nella Città di Dio per pregare ed aiutare nell’accoglienza della gente alcune famiglie povere, un folto gruppo di bambini, alcuni abbandonati e altri a rischio, che vivono con le suore, gli anziani di Posada de San José, che sono anziani poveri e abbandonati, e 130 bambini che vengono durante il giorno, dal Lunedi al Venerdì, per formarsi e crescere in armonia e pace.
Abbiamo capito e sperimentato che è possibile vivere il Vangelo, averlo come regola di vita per tutti. Ci siamo resi conto che il Carmelo Teresiano è una proposta di Vangelo: la preghiera e la vita fraterna ci danno le linee guida per amare e servire i fratelli, specialmente i poveri e bisognosi.
Inoltre abbiamo capito che la prima preoccupazione per i lavori in nome del Signore non dovrebbe essere il denaro, perché, anche se necessario, il Signore ci manda attraverso San Giuseppe quanto e quando necessario. Le cose più importanti sono le persone e la loro volontà e determinazione a vivere come fratelli seguendo le regole di vita che Gesù ci offre. La vita di ciascuno è una ricchezza, nonostante le cattive condizioni di salute e tutti i limiti che abbiamo nel viverla. Siamo tutti importanti in questo sogno di rendere presente il Regno di Dio in mezzo a noi. Ma più importanti sono i poveri, gli anziani, i bambini, i malati, le persone sole e tristi, perché ci portano a Gesù. Gesù viene ad ogni persona che si avvicina alla nostra porta e lì lo riconosciamo e accogliamo. “Tutto quello che farete a uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me”, dice il Signore.
Santa Madre Teresa di Gesù ci invita tutti a mettere “quel poco” che si ha, e quel “poco”, insieme, dà una grande forza spirituale, in grado di cambiare molte realtà difficili.
Oggi voglio estendere a tutti voi il mio messaggio di pace, di unità e di amore. Grazie a nome di tutti i miei fratelli, specialmente i più poveri, la loro amicizia, la loro compagnia e la solidarietà. Eppure, anche non conoscendovi, siete già nei nostri cuori mentre preghiamo quotidianamente per i nostri fratelli benefattori.
Se qualcuno di voi volesse venire un giorno a condividere con noi la nostra avventura di fede e di amore, siete i benvenuti. In una delle nostre città di Dio c’é spazio per voi e i vostri cari.
Dio vi benedica abbondantemente. Il Signore rimanga sempre la ragione della loro esistenza e di fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno per completare questo santo viaggio. San José possa aiutarli a vivere quella vita interiore che porta molta felicità e la pace del cuore. Nostra Signora del Carmelo li copra con il suo manto. Così saremo tutti una grande famiglia, unita nella Speranza di un mondo in cui regna la presenza di Dio in ognuno di noi.
Vostro Fratello
P. José Arcesio Escobar E. OCD

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