mercoledì 10 giugno 2015

LA CARITA' COMINCIA IN FAMIGLIA - Papa Francesco, testo completo udienza generale 10 giugno 2015

Tanti di noi del gruppo di comunione hanno parenti e amici ammalati...il Papa nel suo discorso di oggi sottolinea la loro"eroicità nascosta"

all'Udienza col  Movimento Ecclesiale Carmelitano

Il discorso completo di papa Francesco all’udienza generale in piazza San Pietro nella catechesi di mercoledì 10 giugno 2015 su famiglia e ammalati


In una calda mattinata di sole, papa Francesco ha tenuto la sua udienza generale in piazza San Pietro mercoledì 10 giugno 2015. Di fronte a migliaia di fedeli, il Santo Padre ha svolto la sua catechesi affrontando il difficile tema della malattia e dell’importanza della famiglia

Ecco il discorso completo del pontefice
Nell’ambito dei legami familiari, la malattia delle persone cui vogliamo bene è patita con un ‘di più’ di sofferenza e di angoscia. E’ l’amore che ci fa sentire questo ‘di più’. Tante volte per un padre e una madre, è più difficile sopportare il male di un figlio, di una figlia, che non il proprio. La famiglia, possiamo dire, è stata da sempre l’‘ospedale’ più vicino. Ancora oggi, in tante parti del mondo, l’ospedale è un privilegio per pochi, e spesso è lontano. Sono la mamma, il papà, i fratelli, le sorelle, le nonne  che garantiscono le cure e aiutano a guarire.
Gesù non si è mai sottratto alla cura dei malati. Non è mai passato oltre, non ha mai voltato la faccia da un’altra parte. E quando un padre o una madre, oppure anche semplicemente persone amiche gli portavano davanti un malato perché lo toccasse e lo guarisse, non metteva tempo in mezzo; la guarigione veniva prima della legge, anche di quella così sacra come il riposo del sabato. I dottori della legge rimproveravano Gesù perché guariva il sabato, faceva il bene il sabato… Ma l’amore di Gesù era dare la salute, fare il bene. E questo è al primo posto, sempre!
Ecco il compito della Chiesa! Aiutare i malati, non perdersi in chiacchiere, aiutare sempre, consolare, sollevare, essere vicino ai malati; è questo il compito. La Chiesa invita alla preghiera continua per i propri cari colpiti dal male. La preghiera per i malati non deve mai mancare. Anzi dobbiamo pregare di più, sia personalmente sia in comunità.
Anche in famiglia sorgono difficoltà, a causa della debolezza umana. Ma, in genere, il tempo della malattia fa crescere la forza dei legami familiari. E penso a quanto è importante educare i figli fin da piccoli alla solidarietà nel tempo della malattia. Un’educazione che tiene al riparo dalla sensibilità per la malattia umana, inaridisce il cuore. E fa sì che i ragazzi siano ‘anestetizzati’ verso la sofferenza altrui, incapaci di confrontarsi con la sofferenza e di vivere l’esperienza del limite. Quante volte vediamo arrivare a lavoro “un uomo, una donna con una faccia stanca” perché ha dovuto accudire durante la notte un figlio, uno dei suoi cari e nonostante la stanchezza “la giornata continua con il lavoro”.
Queste cose sono eroiche, è l’eroicità delle famiglie, “eroicità nascoste” che si vivono “quando uno è ammalato, quando il papà, la mamma, il figlio, la figlia… E si fanno con tenerezza e con coraggio”.
La comunità cristiana sa bene che la famiglia, nella prova della malattia, non va lasciata sola. E dobbiamo dire grazie al Signore per quelle belle esperienze di fraternità ecclesiale che aiutano le famiglie ad attraversare il difficile momento del dolore e della sofferenza. Questa vicinanza cristiana, da famiglia a famiglia, è un vero tesoro per la parrocchia; un tesoro di sapienza, che aiuta le famiglie nei momenti difficili e fa capire il Regno di Dio meglio di tanti discorsi!

Sono carezze di Dio.

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