sabato 18 maggio 2013

Sul Giornale di Brescia di oggi . la lettera di Giorgio sulla Marcia per la vita

La notizia di una Marcia per la vita indetta a Roma per 12 Maggio ha fatto scattare in me ed in altri amici il desiderio di parteciparvi.
In breve tempo ci siamo resi conto che si poteva anche organizzare un pullman da Brescia e così abbiamo fatto.
Era tempo che pensavo, e così anche i miei amici, che  fosse necessario non restare indifferenti di fronte al genocidio di tante vite umane.
Gli strumenti scientifici che oggi abbiamo a disposizione ci permettono di sapere oltre ogni ragionevole dubbio che nel grembo materno vi è a tutti gli effetti la vita umana.
Lo stesso ginecologo Dr. Bernard Nathanson,  uno dei più decisi promotori dell’aborto negli USA (ne fece circa 75.000),  quando poté utilizzare i primi strumenti scientifici come gli immagini ad ultrasuoni (disponibili del 1976)
si rese conto che l’ aborto è l’uccisione di una vita. Smise pertanto di praticarli e divenne un difensore della vita (consiglio il video “l’urlo silenzioso” dove racconta anche della sua vita).
Ma anche il buon senso e la logica ci inducono ad arrivare alla stesso conclusione. Che ne sarebbe di ognuno di noi se fosse stato distrutto in un momento qualsiasi dal suo concepimento alla nascita? Semplicemente ora non sarebbe in vita.
E’ solo con un pregiudizio ottuso, oscurantista molto spesso contorniato da comodo egoismo che si può negare l’evidenza dei fatti.
Così siamo partiti per Roma e abbiamo vissuto con gioia e intensità la marcia per la vita dal Colosseo a Castel Sant’Angelo e quindi fino a Piazza San Pietro assieme ad altri 30.000 persone perché la coscienza degli uomini e delle donne di oggi non si nasconda ipocritamente dietro una legge iniqua ma si rispecchi onestamente nell’evidenza della realtà.

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