sabato 26 gennaio 2013

Lettera di Giorgio a Luigi Amicone ( rivista Tempi) e omelia di Mons. Angelo Scola (visita alle carceri)...situazione inaccettabile ma Pannella non docet....

Lettera aperta a Luigi Amicone

Uno scherzo, si.. senz’altro un scherzo, non può che essere uno scherzo. Certo,  in questo momento di confusione ci mancava anche questo. Così ho pensato quando un mio amico mi ha dato la notizia (ricordo che ho fatto anche una grande risata).
Invece no, è vero … è purtroppo vero.
Caro Amicone inutile dirti che la tua promessa (ma per che cosa hai promesso??) di endorsement  e di dare il voto alla compagine radicale mi trova assolutamente in disaccordo (è così ti assicuro per la strastragrande maggioranza dei lettori di Tempi).
Trovo veramente difficile comprendere come tu sia potuto cadere nella trappola Pannelliana  che è sempre la stessa da decenni.
Viene presentato il caso pietoso (il classico cavallo di Troia) e il radicale di turno si fa paladino della battaglia.
Mi sembra difficile comprendere come tu sia potuto salire sul carro del vincitore. Perché Pannella ha già vinto la sua battaglia. Ha avuto una visibilità (guarda che caso.. poco prima delle elezioni)  che neanche sborsando milioni di euro avrebbe avuto e… è diventato l’eroe nazionale difensore dei “poveri” carcerati. A questo proposito è illuminante il libro “Da servo di Pannella a figlio libero di Dio” di Danilo Quinto (uno che i radicali li conosce molto bene visto che ne è stato il tesoriere per 20 anni).
Grazie a questa fama  Pannella potrà continuale e sviluppare la sua opera di distruzione di quel poco di civiltà e rispetto dell’umano che rimane nella società.
Inutile ricordarti che dietro quell’allegra lista gialla (come la definisci tu) ci sia quell’ideologia anticristica (quella di no Vatican) e antiumana che permette di uccidere i più indifesi e i meno visibili di tutti gli uomini: quelli nel grembo materno, che distrugge le famiglie, che liberalizza le droghe, che promuove i rapporti omosessuali chiedendone il riconoscimento con l’adozione di bambini, ecc.
Insomma tutto il contrario di quei principi non negoziabili  che il magistero della Chiesa ci chiede di difendere (in sintesi: difesa della vita, matrimonio tra uomo e donna, libertà educativa)
Caro Amicone è questa la guerra che si combatte. Certo, è vero occorre migliorare la condizione delle carceri. Ti preme?  E allora fà tua la battaglia! Prega, digiuna, incatenati davanti al Ministero di Grazie e Giustizia, rapati a zero, fatti un piercing al naso con le manette insomma lavora di fantasia per attirare l’attenzione sul problema  ma non salire sul carro della morte che puzza di zolfo da molto lontano.
Inutile dirti anche che la tua scelta ha creato ancora più confusione e disorientamento in un momento già di grande difficoltà per i cattolici che devono votare, alla faccia del titolo di Tempi “cristiani di tutta Italia unitevi” (ecco un altro punto messo a segno di Pannella: aver creato divisione e confusione tra i cattolici).
Last but not least: permettimi un consiglio fraterno, mettiti davanti al Signore, ritira il tuo appoggio ai radicali  e fatti una bella confessione.
Meglio una promessa da marinaio che salire sul carro della morte.

Giorgio Marusi
 
                            VIDEO :Arcivescovo Milano Scola: chi ha responsabilità paese decida

A coloro che hanno la responsabilità del Paese "dobbiamo chiedere che esplicitino nei loro programmi che cosa intendono fare per le carceri italiane". Lo ha detto l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, durante l'omelia della messa con i detenuti del carcere di San Vittore. Il cardinale ha parlato di "condizioni inaccettabili, dovute al sovraffollamento e a un concetto ancora troppo punitivo della pena".

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