lunedì 6 agosto 2012

COLTIVARE "LA SANTITA' DI GRUPPO"

Padre Antonio Sicari in un documento scritto per il Movimento Ecclesiale Carmelitano e i suoi "gruppetti" ci ricorda da principio come una "santa follia" deve attraversare il nostro stare insieme.
Un chiederci sempre "il di più" tipico delle persone innamorate.
"Solo quando avremo esagerato nel nostro amore per il Signore saremo sicuri di non aver fatto di meno di quello che dovevamo".

Madonna del Carmelo circondata dai Santi Carmelitani
E continuava parlando del coltivare la santità del nostro gruppo...
"I nostri gruppi devono essere santi. Abbiamo bisogno che l'innamoramento di cui abbiamo parlato non sia solo un problema dei singoli ,ma diventi un problema dei gruppi.
Ci vuole una santità di gruppo. Ci vogliono gruppi formati da santi. Ciò significa:gruppi che mettano a tema la santità e che lavorino per custodire e per costruire la santità dei singoli.
La persona per quanto innamorata di Gesù, è sempre tentata,è sempre fragile,se non c'è una comunità che la custodisce.
Questo non lo può fare la Chiesa in genere,il Movimento in genere,la comunità in genere:lo può fare invece la Chiesa,il Movimento,La Comunità che ci raggiunge nel gruppetto che abitualmente frequentiamo.
Quando nel nostro Movimento formiamo un gruppo, sia che lo formiamo per la scuola di Cristianesimo ( la nostra  formazione) o per la carità ( le nostre opere) dobbiamo aver chiaro in mente che il primo problema il primo obiettivo è curare la santità dei membri del gruppo. Il gruppo deve essere custode della santità dei suoi membri. Nel gruppo la persona in difficoltà non deve trovare un peggioramento alla sue difficoltà (che è inevitabile quando s'instaura un clima di critica,di rivendicazioni,o di reciproca freddazza),ma di nutrimento e sostegno o anche di correzione;non deve trovare scandalo,cioè inciampo,o connivenza o complicità,ma amici che sanno di essersi messi insieme per la santità.
La santità non può essere soltanto una questione lasciata alle forze e alla buona volontà dei singoli; deve diventare una questione di gruppo.
...Nel gruppo un membro deve concedere all'altro la facoltà di poter dire l'ultima parola che corregge,della parola che sostiene....il diritto di poter umilmente correggere il fratello per aiutarlo a camminare con più santità. Ed ancor meglio sarebbe chiedere a se stessi la correzione di cui ciascuno ha bisogno.
Abbiamo,dunque,bisogno di persone innamorate e abbiamo di gruppi santi.

......Padre Antonio concludeva dicendo..."L'opera che il nostro Movimento si prefigge è formare persone un pò pazze perche innamorate di Cristo,e offrire il sostegno al mondo di gruppi tenuti insieme dalla coscienza di dover custodire la santità dei suoi membri...
Ricordiamo perciò la formula antica,ma sempre nuova e ancor valida che abbiamo già usato all'inizio della nostra storia: è necessaria una duplice cura :quella del cuore della persona e quella del cuore della comunità."


Io, dal canto mio dopo aver letto e avervi comunicato queste sue parole non posso che pregare che esse pian piano si avverino (e già stà accadendo per alcuni di noi) invocando la protezione di colei che diceva: "Il Carmelo è un giardino in cui Dio e l’anima vivono in intimità... Ciò che più meraviglia è il fatto che lo spirito del Carmelo sia l’amore, e che questo spirito sia completamente vivo in questa casa... Non conosco nulla di più grandioso!".(S.Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)
 e di cui ricorre la festività il prossimo 9 Agosto,giorno della sua morte nel lager di Auschwitz)   Walter

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