martedì 7 febbraio 2012

VENITE E VEDRETE ! scritto di Don Giussani

Scritto che va in profondità e colpisce......Walter.. (ci può servire ad approfondire meglio la nostra Scuola di Cristianesimo.).

Eccezionale e con una simpatia umana profonda

"Ma come hanno fatto i primi due, Giovanni e Andrea (Andrea poteva essere sposato con figli), a essere subito così conquistati e a riconoscerlo («Abbiamo trovato il Messia»)? C'è un'apparente sproporzione tra la modalità semplicissima dell'accaduto
Vocazione di San Pietro e Sant'Andrea (Caravaggio)
e la certezza dei due. Se questo fatto è accaduto,riconoscere quell'uomo, chi era quell'uomo, non fino in fondo e dettagliatamente, ma nel suo valore unico e imparagonabile («divino»), doveva dunque
essere facile. Perché era facile riconoscerlo? Per un'eccezionalità senza paragone. Avevano davanti agli occhi una eccezionaiità senza paragone: erano entrati in contatto con un uomo eccezionale, assolutamente non comune, irriducibile ad ogni analisi.
Che cosa vuole dire «eccezionale»? Quando
qualcosa si può definire «eccezionale»? Quando corrisponde adeguatamente alle attese originali del cuore, per quanto confusa e nebulosa possa esserne la consapevolezza. L'eccezionale è, paradossalmente, l'apparire di ciò che è più «naturale» per noi. E che cos'è «naturale» per noi? Che quello che desideriamo avvenga. Nulla infatti è più naturale della soddisfazione compiuta del desiderio ultimo e profondo del cuore, della risposta alle esigenze che stanno alla radice del nostro essere, per le quali di fatto viviamo e ci muoviamo.
Il nostro cuore ha un bisogno ultimo, imperioso, profondo, di compimento, di verità, di bellezza, di bontà, di amore, di certezza finale, di felicità; perciò l'imbatterci in una risposta a queste esigenze dovrebbe essere la cosa più ovvia e normale. E invece questa corrispondenza, che dovrebbe essere la normalità suprema, per noi diventa l'eccezionalità suprema. Imbattersi in qualcosa di assolutamente e profondamente naturale, cioè corrispondente alle esigenze del cuore che la natura ci dà, è perciò una cosa assolutamente eccezionale. Vi è come una strana contraddizione: ciò che solitamente capita non è mai veramente eccezionale, perché non riesce a rispondere adeguatamente alle esigenze del cuore.
È l'eccezionalità con cui appare la figura di Cristo ciò che allora rende facile il riconoscerlo. Quell'uomo per Giovanni e Andrea corrispondeva in modo inimmaginabile alle esigenze irresistibili e innegabili del cuore. Nessuno era come quell'uomo: nell'incontro con lui si realizzava una inimmaginata, inimmaginabile, mai provata corrispondenza al cuore. Che stupore senza precedenti deve aver suscitato nei due che per primi lo avevano conosciuto,e poi in Simone, Filippo, Natanaele!" (Don Giussani)

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