domenica 17 luglio 2011

Sarà vero come si legge in internet che esiste una casta di garantiti proprio tra chi ci chiede nuovi sacrifici???? alcuni esempi da verificare.....facendo la manovra......

Tutti i costi della politica che la manovra non taglia

Dopo il discorso di Giulio Tremonti al Senato e l’approvazione della manovra alla Camera, si è parlato molto dei mancati tagli alla politica. Cinque infografiche de Linkiesta raccontano chi sono, quanto costano e quanto lavorano i parlamentari italiani.
E un precario della Camera svela su Facebook i segreti della casta


I costi della Camera dei Deputati, voce per voce
Se si potesse dividere per 630 onorevoli, ognuno costerebbe oltre un milione e mezzo. Ma su questa cifra record (in aumento nel prossimo triennio) gravano affitti, pensioni, spese di segreteria e per il cerimoniale, sei milioni di ristorante e dieci di software per i computer.
Scopri, voce per voce, come i costi del Parlamento superano il miliardo di euro l'anno.


Quanto si lavora in Senato? 40 ore al mese
In Senato, dall’inizio della legislatura in aula hanno presenziato per circa 1415 ore totali. Quanto un dipendente medio lavora in circa 8 mesi, solo che la legislatura sta per compiere tre anni.


Alla Camera si lavora 15 ore alla settimana
Tra indennità, diaria e rimborsi vari poco meno di tredicimila euro. Non troppo lo stress: le sedute in un mese sono circa 13 e dall’inizio della legislatura (nel 2008) sono state 464.


I parlamentari guadagnano di più, ma studiano di meno
I 945 parlamentari italiani guadagnano sempre di più ma i laureati sono sempre meno. La nostra infografica ricostruisce i loro guadagni e i titoli di studio dalla prima legislatura a quella attuale. Nel 1948 quelli con la laurea erano circa il 90% ma in quella attuale sono scesi al 65%. I compensi invece hanno avuto una direzione contraria.

I parlamentari sono sempre più vecchi e di "professione"
Nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica nel Parlamento italiano sono aumentati i manager (+11,5%) mentre il numero di operai è sceso (-2,4%). Contrariamente alle aspettative sono cresciuti i politici di professione (+2,6%). Dal 1946 ad oggi poi quelli che hanno lasciato l'emiciclo per andare in pensione sono il 5,6% e quelli che lo hanno lasciato per andare in prigione il 2,7%. Se eletti, la vita cambia davvero e infatti il 57,4% degli ex parlamentari non torna all'occupazione di partenza. In compenso la loro età media continua ad aumentare.



«Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, ho deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta».
Così esordisce la prima soffiata da Montecitorio che mette piede su facebook. Una pagina eloquente, «I segreti della casta di Montecitorio», una promessa chiara, rivelare: «indiscrezioni e segreti che nessuno osa far uscire fuori dal Parlamento italiano». Chi o cosa ci sia dietro questa pagina facebook, attiva da poche ore ma già capace di macinare «like» uno dopo l'altro, nessuno lo sa. Però gli argomenti sono quelli da casta, capaci di far infuriare i cittadini e generare una valanga di condivisioni sul social network più conosciuto al mondo.
Si parte da cose minimali: «indovina-indovinello: i 9 barbieri che lavorano nella barberia di Montecitorio, guadagnando 11mila euro al mese sudati tagliando in media 2 o 3 teste gloriose al giorno - si legge - come mai parlano tutti lo stesso accento? E come mai è lo stesso accento dell’allora presidente della Camera che li assunse attraverso un bel concorso pubblico trasparente come i suoi capelli? Chi era costui?». Più che accuse: lance intinte nel curaro, scoccate contro i parlamentari senza distinzione di casacca.
Si prosegue con lo status symbol per eccellenza del potente: la scorta. «Nel mentre il deputato svolge li suoi interminabili incontri pubblici, mi capitava a volte di chiacchierare con alcuni agenti delle forze dell’ordine preposte al «servizio scorte» del Viminale - racconta la soffiata di Montecitorio -. In tanti esprimevano un forte senso di frustrazione nel dover svolgere mansioni particolare mortificanti. Il mio «amico di sventura», il caposcorta del deputato aveva iniziato la carriera nella squadra mobile di Palermo ed era finito ad accompagnare la moglie del deputato a fare la spesa tutte le mattine, mentre la sera gli toccava portare il deputato a casa dell’amante o ai festini in giro per le ville dei Parioli». E ancora, parla di un meccanismo che definisce «collaudato» per ottenere la scorta con tanto di auto blindata: «Basta trovare una persona fidata che si prenda l’impegno, con le dovute precauzioni di intracciabilità, di inviare una lettera anonima di insulti e minacce, meglio ancora anche verso i familiari, riportando alcuni dettagli della vita privata (il nome della scuola del figlio, ad esempio).

E infine, i viaggi pagati dal contribuente: «C’è un’agenzia di viaggio all’interno di Montecitorio, alla quale tutti i deputati si rivolgono per fare qualsiasi biglietto aereo (naturalmente gratis) da e per qualsiasi destinazione italiana. La prima volta che sono andato a fare i biglietti, il funzionario parlamentare adibito all’agenzia (7mila euro al mese) mi ha chiesto il codice millemiglia, che con accortezza il deputato-padrone mi aveva fornito. Cosa ho scoperto? Che lor signori non solo si fanno i viaggi gratis, ma con quei viaggi accumulano punti su punti che poi utilizzano per far viaggiare gratis anche mogli, amici e parenti sui voli». La prossima puntata sarà sui pianisti, i parlamentari che votano al posto degli assenti.
(Molte di queste vicende sono già note all’opinione pubblica grazie al bestseller La Casta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo.)

sabato 16 luglio 2011

Le condizioni tariffarie esclusive della TIM per i parlamentari italiani

Questo invece sono le condizioni tariffarie riservate per i deputati!!sono del 2008, oggi sono ancora più vantaggiose! Anche qui, mica possono spendere come i comuni mortali!!! l'unico negozio abilitato ad attivare questa tariffa è il negozio tim in Largo Chigi: mostri il tesserino parlamentare ed ecco per te la tariffa DEPUTATI

Un ufficio in ogni casa! non solo in parlamento, anche al domicilio dei portaborse!




Che sono tutte queste carte intestate della Camera dei Deputati?
Il deputato, o chi per lui, manda un fax allo 06/6760XXX, servizio cancelleria camera dei deputati, e chiede di far recapitare a qualsiasi indirizzo in qualsiasi parte dell'Italia, uno stock di cancelleria. Dopo pochi giorni arriva un camion con cartoni pieni zeppi di materiale non solo cartaceo ma di qualsiasi genere, un vero e proprio ufficio che lui sceglie di impiantare non solo presso i suoi uffici, ma anche a direttamente a casa dei suoi portaborse, così potranno anche fare a qualsiasi ora del giorno e della notte, un pò di  lavoro a domicilio.
Non c'è limite alla provvidenza, il camion sbarca anche sull'isola dell'arcipelago intorno alla Sicilia, nella sua seconda come nella sua terza casa, tanto chi se ne frega.....pagano i cittadini.

I noti ladri che si aggirano a Palazzo Marini, sede degli uffici dei singoli parlamentari.




Qui di ladri non ce ne sono tanti, ma uno solo, che però risulta molto più scaltro dei tanti parlamentari che sopravvivono con "solo" 14.000 euro al mese. Lui intasca dalla Camera dei deputati all'incirca 2 milioni di euro al mese.
Lo scandalo già alcuni anni fà venne fuori.
In pratica la camera dei deputati paga 25 milioni l'anno per l'affitto dell'intero Palazzo Marini, per 20 anni.
Il palazzo è stato comprato con un mutuo, le cui rate vengono pagate dalla Camera dei Deputati.
Il vero scandalo non è solo pagare per questo palazzo qualcosa come 150 stipendi parlamentari al mese, o 2000 stipendi normali, ma è anche e soprattuto nella misera funzionalità di questa struttura.
Qui infatti hanno gli uffici i parlamentari sfortunati: i segretari di partito, i capigruppo, i presidenti di commissione hanno gli uffici all'interno di Montecitorio, ma essendo gli spazi limitati restavano qualche centinaio di deputati da sistemare.
Questi li hanno spediti a palazzo Marini, che è in piazza San silvestro, sono 500 metri o poco meno da Montecitorio, ma essendo che i parlamentari sono a Roma solo dal martedì pomeriggio al giovedì per le votazioni, ed essendo il loro mestiere in quei giorni incentrato essenzialmente nel premere il pulsante del voto al suono della campana, non possono permettersi il lusso di allontanarsi così tanto.
E così quel palazzo è sempre vuoto, spettrale, cammini per centinaia di metri per i suoi labirintici corridoi senza trovare mai un'essere umano, un segno di vita.
I corridoi sono sempre vuoti, le tasche degli affittuari  invece sono sempre piene!









Nessun commento:

Posta un commento